La fine dell’estate per molti è un po’ come un secondo capodanno.

Si riprende il lavoro, la scuola… I giorni di ferie hanno dato il tempo di riposare, pensare al futuro e scegliere qualche nuovo obiettivo a cui dedicarsi!

Ci sembra un ottimo momento per condividere alcune pratiche positive da integrare nella quotidianità di ciascuno di noi per prendersi cura di sé e dell’ambiente.

C’è un motto ormai universalmente condiviso che le raccoglie in queste cinque R:

Rifiuta

Riduci

Riusa

Ripara

Ricicla

Sono parole chiave che suggeriscono come migliorare la nostra gestione delle risorse fisiche non rinnovabili. Si possono applicare in molti ambiti della vita, noi proviamo a farlo nel nostro campo.

Ecco qualche riflessione su come decliniamo questi valori per rendere più ecologica la nostra Architettura.

Rifiuta

Il primo punto ci ricorda di domandarci se quello che stiamo per comprare, usare o ci viene offerto ci serva davvero.

Anche quando alcune cose sono gratis per noi potrebbero avere un costo sommerso che ricade su qualcun altro o sull’ambiente.

Nei nostri progetti ad esempio cerchiamo di evitare più possibile materiali derivati dal petrolio o non riciclabili o di utilizzarli solo quando strettamente necessario. Prediligiamo serramenti in legno a quelli in PVC, preferiamo cappotti in fibre naturali (legno, canapa, evitando i polimeri sintetici), per i rivestimenti proponiamo finiture a base calce e in legno che oltretutto contribuiscono alla salubrità dell’ambiente riducendo la presenza di sostanze organiche volatili e di umidità in eccesso.

Riduci
ovvero: consuma il necessario.

Questo farà sì che ci sia meno materiale da estrarre, trasformare, trasportare e meno rifiuti da smaltire.

Nel nostro lavoro questo invito si può declinare in tanti modi: nella riduzione dello spazio e del suolo occupato, nell’uso oculato dei materiali, nella riduzione del fabbisogno di energia per scaldare e raffrescare la casa..

Il risparmio di energia è nei nostri pensieri fin dai primi momenti della progettazione, immaginare una distribuzione degli ambienti in funzione della loro esposizione alla luce naturale, ad esempio, permetterà di sfruttare al massimo la luce solare risparmiando così sul consumo elettrico.

Lo studio degli aggetti poi servirà a ridurre l’esposizione solare eccessiva per evitare surriscaldamenti.

Un esempio di questo tipo di progettazione è questa loggia, realizzata in un edificio storico, che con le sue vetrate arretrate permette di accogliere luce e calore durante i mesi invernali senza esporle, in estate, al calore eccessivo dei raggi solari.

Riusa

Nei nostri progetti cerchiamo di porre attenzione sugli elementi più caratteristici dell’immobile che ci troviamo a trattare.

Gli elenchi con titolo “proteggere fino a fine lavori!” sono sempre in bella vista nei nostri cantieri…

Proponiamo spesso di recuperare gli elementi esistenti più significativi soprattutto negli edifici storici e di particolare pregio ma non solo.

Ci teniamo a conservare la memoria storica dell’immobile che abbia duecento anni o cinquanta o che sia più recente, a volte infatti anche i più recenti portano con loro qualche segno particolare che vale la pena tramandare.

Travi in legno, pavimenti, scale in pietra, talvolta anche vecchie finestre, sono tutti oggetti che possono continuare a fare la loro funzione magari dopo una buon restauro.

In questa casa del 1920 abbiamo deciso assieme alla committenza di smontare la scala esistente per rimontarla in un’ altra posizione, così che potesse continuare a fare bella mostra di sé e ricordare il lavoro paziente degli artigiani di un tempo.. ma anche di quelli di oggi!

Ripara

Riparare: prendersi cura di un oggetto ereditato dal passato ripristinandolo da un danno subìto o dall’usura e fare in modo che possa continuare a fare la sua funzione ancora e a lungo nel tempo…

Il terrazzo alla veneziana di questo palazzo in centro a Padova è un esempio perfetto di un materiale fatto per resistere nei secoli soprattutto se ben curato nella manutenzione ordinaria ma anche adatto ad essere ripristinato al bisogno.

La buona riuscita è garantita soprattutto se si fa affidamento su materiali di prima qualità e a mani esperte di artigiani appassionati.

Ricicla

Riciclare materiali alla fine del loro utilizzo è un sistema essenziale per ridurre l’impatto ambientale dei processi edili. L’edilizia, come tutte le attività dell’uomo, dovrebbe cercare di imitare il più possibile la circolarità dei processi naturali dove lo scarto di qualcuno è sempre una risorsa per qualcun altro.

Nei nostri lavori cerchiamo di utilizzare più possibile materiali che derivino da un processo di riciclo o che a fine vita saranno facilmente separabili per essere riciclati.

Prediligiamo costruzioni a secco in legno o acciaio (più facili da “smontare” a fine vita) nelle quali possiamo utilizzare materiali come pannelli in fibra di legno o canapa chiusi in pareti in fibrogesso, vetro cellulare (da vetro riciclato), cappotto in calcestruzzo idrato autoclavato (una specie di “pomice artificiale”, può essere macinata e riutilizzata nei sottofondi), cellulosa riciclata sfusa per l’isolamento di intercapedini..

Le soluzioni sono davvero numerose, starà poi al progettista assieme al committente scegliere quelle più adatte al loro immobile e al contesto in cui è inserito.