DETRAZIONI FISCALI 2025: PRIME CASE SALVE DALLA STRETTA
Dopo la fibrillazione del Superbonus scende un sobrio sipario sulle detrazioni fiscali in campo edilizio.
Ecco una sintesi delle principali novità tenendo sempre presente che il Ddl in fase di discussione parlamentare potrebbe ancora subire qualche cambiamento.
Quello che certamente non cambierà è la netta distinzione tra prime e seconde case.
La nuova Legge di bilancio infatti manterrà le detrazioni in corso solo per le prime case, per le altre le percentuali scenderanno a partire dal 2025.
Cosa cambia per le prime case?
Le detrazioni con Bonus Casa ed Ecobonus restano immutate ad eccezione di pompe di calore e apparecchi ibridi (pompa di calore + caldaia) che passano dal 65 al 50% così come gli isolamenti a cappotto (anche per i condomini si passerà dal 75 al 50%).
Il taglio più significativo è per le seconde case: tutte le opere (dalla ristrutturazione 50% all’ecobonus 65%) passano ad una detrazione unica al 36%.
Il bonus mobili (al 50%, utilizzabile con pratica edilizia in corso) e il bonus barriere architettoniche (75% ad es. per installazione ascensore) resteranno validi anche per le seconde case.
Il bonus giardini verrà sospeso per tutti.
Le scadenze da tenere a mente
15 Ottobre 2024: solo i progetti di Superbonus già presentati entro questa data potranno ancora fare affidamento sul Bonus maggiorato.
31 Dicembre 2024:
Ultima data utile per pagare le spese dei lavori nelle seconde case per poter accedere alle detrazioni prima del taglio previsto del 2025.
Chi ha lavori in corso o ha intenzione di iniziarli dovrà affrettarsi ad emettere i relativi bonifici parlanti entro il 31 dicembre 2024.
Ultima nota non trascurabile: limiti in funzione dei redditi.
Quanto detto fin qui infatti vale solo per gli aventi diritto che abbiano un reddito sotto i 75mila euro.
In caso di redditi superiori, fino a 100mila euro, qualsiasi cifra detraibile verrà generata dai lavori avrà un tetto massimo annuale di detrazione pari a:
– 7.000 euro in caso di single,
– 9.800 euro con un figlio
– 11.900 euro in caso di due figli.
In caso di redditi superiori a 100 mila euro i massimali passano a
– 4.000 euro in caso di single,
– 5.600 euro con un figlio
– 6.800 euro in caso di due figli.
In caso di più di due figli o di in figlio con disabilità l’importo annuale detraibile sale a 14.000 per i redditi tra 75 mila e 100 mila e 8000 euro oltre i 100 mila euro.
Alla fine dei conti emerge chiaramente che il taglio più ampio si trova purtroppo all’interno del capitolo del risparmio di energia e questo è un gran peccato:
l’efficientamento energetico del parco immobiliare potrebbe portare un risparmio che va dal 50% di energia (nel caso della semplice applicazione di un cappotto interno) al 95% con un lavoro più completo di efficientamento eseguito sull’intero immobile.
Se consideriamo che tra l’acquisto di un bene, il progetto ed il cantiere la durata media dell’orizzonte degli investimenti nel mondo immobiliare dei piccoli proprietari è di due o tre anni questa incertezza sulla durata, entità e stabilità delle detrazioni fiscali è quanto di peggio si possa fare ad un comparto che è da sempre uno dei motori dell’economia.
Qual è il nostro consiglio a chi oggi si chiede compro o non compro?
Purtroppo in Italia resteranno sempre poche certezze sul campo degli investimenti sul patrimonio edilizio e sull’efficientamento energetico a lungo termine.
Per cui senza aspettare ricette miracolose procedete secondo le vostre possibilità, con la speranza di intercettare qualche decreto-meteora che possa aiutarvi ad alleggerire le spese.
A lavori conclusi potrete almeno consolarvi con il comfort e le basse spese di manutenzione di una casa ecologica, sana ed efficiente.